Rubrica: COSTUME E SOCIETA’ |
![]() GIù LA MASCHERA !! di
venerdì 9 luglio 2010
Argomenti: Opinioni, riflessioni Burraco, problemi e… carattereNon ho mai amato giocare a carte: ho sempre considerato piuttosto noioso stare seduti per lunghe ore ad un tavolo per impegnare il tempo libero. In passato mi lasciavo coinvolgere solo a Natale quando il gioco diventava un pretesto per stare insieme in famiglia. Ho sempre preferito in effetti andare a cinema o a teatro con gli amici per poi discutere e confrontarmi con loro dopo lo spettacolo. Qualche anno fa, tuttavia, notai che qualcosa stava cambiando. Ogni tanto qualcuno ci “dava buca”, dicendo che aveva qualche improrogabile impegno, senza aggiungere ulteriori spiegazioni. Quando sento la classica frase “abbiamo un impegno”, capisco che c’è un ALT e così non mi spingo oltre, ma mi sento un po’ triste, esclusa da qualcosa. Fu così che un sabato sera (trascorso a cinema da soli) io e mio marito incontrammo una coppia d’amici che ci spiegarono l’arcano sui tanti “impegni” degli altri. Ci rimproverarono dicendo: - Perché non volete imparare a giocare a burraco? Tutti ormai passano i weekend in questo modo!! Se continuate così, resterete sempre più soli! -.
E fu così che in una tranquilla sera d’agosto anch’io fui “iniziata” al burraco, tra risate e battute sull’opinabile fedeltà di mio marito per la valanga di pinelle e jolly attirati dalla mia sfacciata fortuna, nonché per il buffo modo in cui tenevo in mano le carte che ogni tanto mi cadevano a terra. Vinsi spudoratamente! Presa anch’io dalla “febbre” del burraco , giocai tutta l’estate come una matta, poi, come mi accade di solito, cominciai a studiare ancora il fenomeno “dal vivo”, ad osservare me stessa e gli altri, a riflettere, a trarre conclusioni.E’ strano, ma vero: il gioco mette in evidenza tutti i nostri pregi e difetti, svela spesso aspetti nascosti del nostro carattere. Cadono le maschere. E naturalmente è più divertente notare i difetti. Che gioia sul viso di chi riesce ad appropriarsi avidamente di un “pozzetto” (11 carte)! Che sadico piacere “chiudere” all’improvviso lasciando gli altri con una montagna di carte in mano ed un pesante carico di punti da pagare! I giocatori emotivi, come la sottoscritta, a volte si agitano e fanno errori stupidi oppure hanno strane, imprevedibili reazioni, i più bravi, freddi e controllati vanno avanti come carri armati schiacciando il nemico senza pietà, i distratti e chiacchieroni parlano troppo e talvolta fanno innervosire tutti, i dotati di goethiane “affinità elettive” giocano in coppia con perfetta imbattibile sintonia, gli irascibili si arrabbiano facilmente se non vincono, i lamentosi si disperano continuamente per la vana attesa delle carte giuste e immancabilmente si attirano l’ironica frase “Il piccio rende!” (cioè lamentarsi serve a livello scaramantico!), ecc. ecc. L’elenco potrebbe continuare …
Giovanna D’Arbitrio Diritti di copyright riservati |