Rubrica: TERZA PAGINA |
![]() L’ INVOLUZIONE DEL MONDO DEL LAVOROIl profitto non è l’unico obiettivo da perseguire
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mercoledì 24 febbraio 2010
Argomenti: Opinioni, riflessioni Argomenti: Ricordi A metà degli anni 70, in piena ripresa economica, il sottoscritto, ingegnere napoletano, laureato nel 68, si trovava in un grazioso albergo sulle rive del lago di Como, con un gruppo di colleghi provenienti da aziende del gruppo, per partecipare ad un programma di formazione. Il docente entrò puntuale nella sala conferenze, si avvicinò sorridente alla lavagna e disegnò un sole, così come abbiamo fatto tante volte da ragazzini. Poi si rivolse verso di noi e, sempre sorridendo, ci chiese di interpretare il disegno. Ci fu una lunga pausa e allora, guardandoci tra di noi interdetti perché non poteva essere una cosa banale, cercammo di incoraggiarci per rompere quel silenzio, diventato imbarazzante per persone tutte laureate e ricche di motivazioni. Timidamente alzai la mano e sviluppai il tema del sole, divagando tra reminescenze di astrofisica, tematiche ambientali ed altro. Alla fine del mio intervento, il docente, dandomi del tu, mi ringraziò perché avevo rotto il silenzio e aggiunse: - In verità non ho capito niente, ma va bene lo stesso, così almeno possiamo iniziare -. Si girò verso la lavagna e scrisse al centro del sole: INDIVIDUO. Poi ci disse : - Il sole rappresenta ognuno di voi, con la sua storia, personalità, cultura, esperienze, sentimenti, valori e così via -. Dopo il conseguimento della laurea ed una breve esperienza come borsista nel politecnico partenopeo, avevo optato per l’industria, senz’altro più idonea alle mie caratteristiche che mi spronavano verso il “mondo del fare” e il confronto diretto con la realtà produttiva.
Lavorare in una multinazionale era un privilegio a quei tempi, dava sicurezza, miglioramento professionale, sviluppo di carriera. Dopo pochi anni di esperienza, se avevi acquisito competenze ed ti distinguevi per capacità e professionalità, eri richiesto dal mondo del lavoro. Esistevano agenzie importanti che si avvalevano di “cercatori di teste” per seguire l’evoluzione delle carriere di potenziali manager, ai quali proponevano possibilità lavorative di livello più elevato. Oggi invece ci sono agenzie di “tagliatori di teste” alle quali viene dato l’incarico di licenziare il personale proponendo i cosiddetti “pacchetti”, situazione ben rappresentata dal personaggio interpretato da George Clooney nel film “Tra le nuvole”. Le aziende dei miei tempi mettevano l’individuo al centro del sistema e tutto girava intorno ad esso e, per farlo capire in maniera chiara ed efficace, programmavano corsi di formazione che avevano priorità assoluta, ancor più delle esigenze del business.
Così si integrano le culture, si crea lo sviluppo, si progredisce e, in un ambiente in cui la motivazione è alta e gli obiettivi sono chiari, si costruisce anche una salda onestà nel comportamento. Tutto questo dà valore aggiunto e il benessere che si crea è sano e duraturo, non effimero, consentendo sia il conseguimento di un adeguato profitto per l’azienda, sia il progredire dell’individuo e quindi della società in generale. Diritti di copyright riservati |