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Rubrica: ATTUALITA’

È morto Sammy Basso, il "puer senex" dalla mente brillante

lunedì 7 ottobre 2024

Argomenti: Attualità

A soli 28 anni, ma che per lui sono stati tantissimi, è morto Sammy Basso. Tutti i giornali e i social hanno dedicato bellissime parole a questo ragazzo dai tratti senili, che se è andato via dopo una giornata serena per un improvviso malore.

Sammy Basso era un biologo che ha speso la vita nella ricerca scientifica e nella divulgazione, facendo conoscere a tutti (anche in programmi televisivi) la sua rarissima malattia genetica, nota a partire dall’Ottocento con il nome di progeria. Si era laureato nel 2018 all’Università di Padova, con una tesi volta a dimostrare la possibilità di curare la sua malattia con l’ingegneria genetica. Nel 2019 era stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e due anni dopo, nel 2021, dopo un viaggio negli USA, conseguì la specializzazione in Molecular Biology, sempre a Padova, questa volta con una tesi che affermava la correlazione tra progeria ed infiammazione.

La vita di Sammy è finita mentre era al ristorante, con la famiglia ed alcuni amici, a Villa Razzolini Loredan ad Asolo. Moltissimi, oltre ai parenti, hanno sentito il bisogno di ricordarlo con grandissimo affetto sui social. "Era davvero difficile incontrare qualcuno di più vivo di lui quando era in giro" ha dichiarato Lorenzo Jovanotti, uno dei suoi tanti amici. Come riporta l’ANSA, anche Papa Francesco “era rimasto colpito da quello studente dal fisico fragile ma dalla tempra d’acciaio, che a 17 anni gli aveva mandato una lettera per dirgli che lo apprezzava per i modi schietti e diretti che aveva con la gente. Il Papa gli aveva telefonato a casa, e tra i due era scattato un rapporto di affetto”.

“Si può non essere perfetti”, aveva detto Sammy in un incontro con i ragazzi dei licei di Mestre: una grande lezione di vita a dimostrazione che l’intelligenza e la gioia possono convivere in un corpo non propriamente armonioso. Proprio per questo vorrei sottolineare come l’anomalia fisica non era vista nei miti antichi come “mostruosità”, ma aveva, anzi, una connotazione sacrale.

Presso il popolo etrusco, definito da Tito Livio il più religioso tra tutti, grande importanza aveva la divinazione, ovvero l’interpretazione dei segni divini, esercitata soprattutto dagli Auguri, che osservavano il volo degli uccelli, e dagli Aruspici, che esaminavano le viscere degli animali. È da loro che derivano parole di uso corrente come “augurare, inaugurare, auspicare”. Secondo una leggenda, l’arte della divinazione sarebbe stata rivelata agli Etruschi da Tagete, un prodigioso bambino dalle sembianze di vecchio (“puer senex” secondo le parole di Livio), estratto dalle viscere della terra forse da Tarconte, il fondatore di Tarquinia: mito raffigurato anche in un’antica gemma incisa, conservata a Villa Giulia nella sala degli Ori Castellani.

Questa particolare condizione patologica era interpretata dalla comunità come segno di una manifestazione del divino, o di un invasamento da parte di un essere soprannaturale. Sebbene non sia possibile stabilire un collegamento diretto tra Tagete e altre prodigiose figure infantili dai tratti senili, di cui si ha notizia dal mondo antico, è probabilmente da mettere in relazione proprio con la progeria, nota al grande pubblico, prima di Sammy Basso, grazie al film di David Fincher, Il curioso caso di Benjamin Button (2008), basato su un racconto breve di Francis Scott Fitzgerald.

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