Rubrica: ARTE E NATURA |
Penelope: Mito e Modernità nel Cuore del Parco Archeologico del ColosseoDal 19 settembre 2024 al 12 gennaio 2025
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sabato 21 settembre 2024
Argomenti: Mostre, musei, arch. Il Parco archeologico del Colosseo presenta "Penelope", la prima mostra dedicata a questo celebre personaggio omerico, curata da Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, con l’organizzazione di Electa. L’esposizione, che sarà aperta al pubblico dal 19 settembre 2024 al 12 gennaio 2025, si svolgerà negli spazi delle Uccelliere farnesiane e nel Tempio di Romolo. Attraverso oltre cinquanta opere, la mostra esplora il mito e l’impatto culturale di Penelope, tracciando un percorso che parte dai poemi di Omero e si snoda attraverso due tradizioni influenti: quella letteraria e quella visiva. Una sezione della mostra rende omaggio a Maria Lai, artista che ha centrato la sua ricerca sulle materie tessili, in collaborazione con l’Archivio e la Fondazione Maria Lai. "Penelope" è il primo capitolo di una trilogia espositiva unica, che include anche Antigone e Saffo, e presenta opere tra cui dipinti, sculture, rilievi, incunaboli e libri a stampa. L’esposizione mette in luce le molteplici sfaccettature della figura di Penelope, il suo significato storico e contemporaneo, e invita a riflettere sul ruolo e sulla condizione sociale delle donne. Figura centrale nell’Odissea di Omero, è caratterizzata da diverse qualità che la rendono un personaggio complesso e affascinante: il tema della fedeltà ad esempio, Penelope è famosa per la sua lealtà verso Ulisse, aspettandolo per vent’anni mentre lui è in viaggio. La sua Intelligenza e astuzia, un esempio emblematico è il suo stratagemma del telaio: promette di scegliere un nuovo marito solo dopo aver completato una tela, ma disfa il lavoro ogni notte per guadagnare tempo; una notevole resilienza, nonostante le avversità e la pressione dei pretendenti, Penelope è forte e determinata, mantiene la calma e la dignità. Emblematici alcuni versi tratti dall’Odissea che la riguardano: “Tutti contro mia voglia mi fan la corte e distruggono la casa. Per questo io non mi curo di stranieri o di supplici, non d’araldi che sono al servizio del popolo, ma rimpiangendo Odisseo mi struggo nel cuore. Costoro affrettan le nozze: e io filo inganni. E prima un manto mi inspirò in cuore , un dio , ordita nelle mie stanze una gran tela, di tessere: una tela sottile , smisurata e dicevo: giovani miei pretendenti , se morto è odisseo glorioso , aspettate , quantunque impazienti delle mie nozze , che termini questo lenzuolo, e non mi si perdano al vento le fila , sudano di morte per Laerte divino , il giorno che Moira crudele di morte lungo strazio lo colga, che nessuno tra il popolo delle Achee mi rimproveri , quando senza sudario giacesse chi molto acquistò. Così dicevo, a loro fu persuaso il cuore superbo. Allora di giorno la gran tela tessevo, e la sfacevo di notte, con le fiaccole accanto”. Altro tema è il suo profondo legame con il figlio Telemaco, si preoccupa per lui e lo supporta, incoraggiandolo a diventare un uomo in grado di affrontare qualsiasi situazione. Pur restando una madre che si preoccupa per il futuro di suo figlio, sottolineando l’importanza della maternità nella società dell’epoca, dove le donne erano giudicate anche in base ai successi dei loro figli. Penelope vive un conflitto interiore tra la speranza e il dolore, la sua attesa è carica di ansia, ma mantiene viva la speranza del ritorno di Ulisse. Rappresentata spesso, come una figura saggia e lungimirante, capace di prendere decisioni ponderate e di valutare le situazioni con lucidità, Omero le fa dire: “Non t’adirare, Odisseo, con me, tu che in tutto sei il più saggio degli uomini; i numi ci davano il pianto, i numi, invidiosi che uniti godessimo la giovinezza e alla soglia di vecchiezza venissimo. Così ora non t’adirare con me, non sdegnarti di questo, che subito non t’ho abbracciato, come t’ho visto. Sempre l’animo dentro il mio petto tremava che qualcuno venisse a ingannarmi con chiacchiere: perché molti mirano a turpi guadagni”. Caratteristiche queste che la rendono non solo simbolo di virtù e fedeltà, ma esempio di forza e intelligenza femminile. Il ruolo di Penelope nel contesto della società dell’epoca omerica riflette le dinamiche sociali e culturali del tempo, incarnando le qualità ideali di una donna dell’epoca: fedeltà, pazienza e dedizione alla famiglia. La sua figura rappresenta quelle virtù che si richiedevano alle donne, anche di fronte a difficoltà straordinarie. In una società patriarcale come Itaca, Penelope è la custode del palazzo. La sua responsabilità è mantenere la casa e la famiglia in assenza di Ulisse, garantendo la stabilità domestica. Diverse sono le figure mitologiche che rappresentano la maternità con caratteristiche simili, Demetra, Giunone, Medea, Andromaca. Figure mitiche che incarnano forza, resilienza, sacrificio e protezione. Storie che sottolineano come la comunità abbia svolto un ruolo di supporto verso le madri. La maternità non è un viaggio solitario, e il sostegno reciproco è fondamentale. Le interazioni tra madri e figli nelle mitologie mostrano che la comunicazione aperta è cruciale per costruire legami sani e comprendere le esigenze reciproche. Tutto questo deve incoraggiarci a riflettere sulle nostre esperienze di maternità e a riconoscere il valore delle relazioni familiari, della resilienza e della comunità. Citiamo a proposito, Giuseppe Conte, una delle espressioni più alte della letteratura italiana contemporanea, che ha dedicato diversi scritti all’importanza del mito nella vita quotidiana, mostra come i miti greci non siano solo storie antiche, ma abbiano un valore attuale, offrendo insegnamenti sulla condizione umana. Conte definisce il mito come il “canto dell’Universo”, nel suo libro “il mito greco e la manutenzione dell’anima” ci ricorda della necessità di preservare e reinterpretare i miti per adattarli al presente, suggerendo che la cultura deve essere continuamente rinnovata. L’autore sottolinea come i miti possano servire da ponte tra le esperienze passate e le sfide contemporanee, permettendo una riflessione critica sulle nostre scelte e valori. Esplora come i miti contribuiscano a costruire l’identità culturale e come la loro comprensione possa influenzare il nostro modo di vedere il mondo. Nel suo libro, analizza Il mito di Odisseo che incarna il tema del viaggio e della ricerca identitaria arrivando a collegarlo al concetto di "eroe" nel mondo moderno con la continua ricerca di un senso di appartenenza. Miti che l’autore utilizza per riflettere su temi universali e contemporanei, rendendo la mitologia greca pertinente alle sfide odierne. D’altronde l’Odissea, attraverso la sua ricca simbologia e i suoi temi universali, è un capolavoro eterno e contemporaneo, invita alla riflessione sulle questioni esistenziali e spirituali e il viaggio di cui ci racconta è una potente metafora sulla crescita personale e l’evoluzione interiore. La mostra dedicata a Penelope come ha sottolineato Alfonsina Russo, propone un emozionante viaggio nel tempo al cospetto di una delle figure più rappresentative del mito antico dall’umanità imperitura, pur con le sue contraddizioni tra sentimenti, dubbi, paure e speranze, una figura in grado di dialogare ancora con il nostro attuale sentire. Alessandra Sarchi, curatrice, ha sottolineato l’importanza di rileggere l’Odissea e la figura di Penelope anche come sognatrice, nell’Odissea infatti, vengono descritti per esteso tre sogni ispiratori della nostra eroina, fatto letterario importante, a sottolineare la valenza data ai sogni dai popoli antichi, che lo consideravano un mezzo per raggiungere il divino, mentre per noi potrebbe essere la chiave per scoprire la nostra interiorità e i nostri desideri più segreti. Seguono un ciclo di incontri a tema, con dialoghi, lezioni, conferenze che accompagneranno la mostra, tutti gli incontri si svolgeranno alla Curia Iulia nel Foro Romano. Primo incontro sabato 21 settembre 2024 ore 11.30. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti con prenotazione obbligatoria da effettuarsi su eventbrite.it. Info e aggiornamenti: colosseo.it | electa.it | fondazionefondamenta.it Diritti di copyright riservati |