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Rubrica: LETTURE CONSIGLIATE

POESIE DI RODOLFO CARELLI

martedì 30 luglio 2024

Argomenti: Poesia

Non c’è verso/ mormora il poeta spazientito/ al suo ennesimo ritardo/ Non c’è verso/ che sia puntuale/ ad un solo appuntamento/ eppure lei lo sa/ che l’amore in città/ è come un passero/ ha briciole di tempo/ Non c’è verso/ ma non è poi tanto vero/ se nel frattempo/ gli manda incontro la poesia/ che gli fa compagnia./

Il canzoniere d’amore esalta in misura concentrata e, insieme, estesa, la cifra più consueta della poesia di Carelli, rintracciabile soprattutto nella capacità di dare senso col suono leggero o, come si sarebbe detto in altri tempi, dolce e soave, del verso e dei sintagmi verbali (Ti lascio ogni volta e, ancora, Povera mia poesia). I singoli componimenti articolano tale movimento, ora in euforia ora in disforia, ora per tratteggiare la fenomenologia dell’amore passione - e qui il poeta raggiunge livelli di intensità, forse, inattesi - ora per descrivere la più pacificata felicità familiare, come in Lascia stare per una volta (“Lascia stare per una volta / di sparecchiare e lavare / per riassettare all’istante / e vieni con me in giardino / … “). Carelli sa che l’amore, per essere raccontato, va indirizzato a chi è in grado di intenderlo. Noi Lettori, probabilmente. La Donna amata, anche al plurale, sperabilmente. Ma l’Amore in quanto tale, infine, e certamente! È perciò che la chiusa palinodica, cavalcantiana e caproniana, di Povera mia poesia, che è tra gli ultimi microtesti del libro (“Ma questa è la mia sorte / pagare il canto due volte”) precede la riassunzione esistenziale di Senza slanci si rischia (“Quando l’anima esplora / la rassicura il contatto”), che introduce il finale salvifico di Se, in cui come l’intera tradizione illustre afferma, da Dante a Ungaretti, amore e Amore si riconciliano, forse, in pace:

Se/ me ne darà il tempo/ la Tua misericordia/ accadrà con te Signore/ come quando da ragazzo/ solo all’ultima sera di vacanza/ trovavo il coraggio a dichiararmi/ scoprendo che anche lei mi amava/ e da tempo come Tu dall’eterno./

La poesia può esistere e resistere perché solo con le sue parole esisterà e resisterà l’ Amore.

Rino Caputo

Professore Ordinario di Letteratura Italiana nella Facoltà di Lettere e Fil. dell’Università di Roma “Tor Vergata”



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