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Rubrica: SCIENZA E DINTORNI

Lavoro sicuro: la cultura che non c’è

lunedì 14 dicembre 2009

Argomenti: Sociologia

Ospitiamo molto volentieri questo intervento del Prof. Ing. Enrico De Rosa, Professore Ordinario di Meccanica Applicata alle Macchine della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli Federico II, su un tema caldissimo, una “emergenza nazionale” secondo le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Ci auguriamo di poter ospitare ancora il professore De Rosa su questa nostra rivista.

La Redazione

In qualità di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Ateneo Federico II di Napoli e di consulente, di ufficio o di parte, nella ricostruzione di alcuni incidenti sul lavoro, ho potuto costatare che la sicurezza sul lavoro, malgrado una crescente attenzione sia da parte del Legislatore e sia da parte della Magistratura, è oggi una emergenza nazionale dovuta all’assoluta mancanza di cultura in questo campo.

Sono rilevabili, infatti, diversi Decreti in tempi relativamente brevi ( D.Lgs 626 del Settembre 1994, D.Lgs 195 in vigore dal Febbraio 2006, Legge Delega 123 dell’Agosto 2007, D.Lgs 81 in vigore dal 15 Maggio 2008, D.Lgs 106 dell’Agosto 2009) aventi, come obiettivo principale, l’istituzione e la individuazione dei contenuti – via via più stringenti – del Documento della Valutazione dei Rischi (DVR), compito indelegabile del Datore di Lavoro. Tale documento rappresenta uno strumento importante che permette, molto spesso, la individuazione, in caso di incidente, delle cause e del relativo responsabile.

1000000000000166000001A9BF523FDD La Magistratura riserva, a tale argomento, un elevato livello di attenzione, come risulta dai vari processi in atto presso le varie Procure della Repubblica con rinvii a giudizio, in alcuni casi, dei Datori di Lavoro per omicidio volontario. D’altro canto basta leggere la seguente espressione della Cassazione del 30 Ottobre 2009: “Il non sapere di chi ha l’obbligo di sapere in funzione dell’adeguato provvedere, è fattore costitutivo della colpa del Datore di Lavoro”.

Lo stillicidio degli incidenti, spesso con conseguenze drammatiche, ha, però, mostrato all’opinione pubblica che la sicurezza sul lavoro non è solo un problema di norme più o meno efficaci o di un’attenzione più o meno spinta da parte della Magistratura, ma è un fatto di cultura. Il Datore di Lavoro non deve considerare il rispetto delle norme un adempimento puramente burocratico. Il lavoratore non deve considerare il rispetto delle norme un fastidio, ma un dovere verso se stesso ed i propri cari.

Se è relativamente facile approvare una buona legge, è estremamente difficile costruire una adeguata cultura della sicurezza. Raggiungere le condizioni migliori possibili di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro non è obiettivo che può ottenersi soltanto con validi esperti e risorse adeguate. L’avanzamento della cultura della sicurezza è un lungo processo che evolve sotto la spinta di molteplici fattori: tecnici, organizzativi, gestionali, sanitari, informativi, relazionali. Ogni aspetto va modificato e migliorato con continuità, eliminando le carenze che emergono dalle valutazioni dei rischi.E’ pur vero che con il D.Lgs 81/08 è stata data notevole rilevanza all’attività di informazione, formazione ed addestramento ritenendoli elementi fondamentali per l’attiva partecipazione di ciascun lavoratore ai processi decisionali riguardanti la sicurezza, ma affinché la cultura della sicurezza diventi un “abito mentale”, è necessaria una sua assimilazione graduale e sistematica a partire dall’età scolastica. 10000000000001F40000014CBD90458D A tale proposito, in veste di coordinatore di un gruppo di lavoro sulla sicurezza operante presso la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), sono stato componente della Commissione ministeriale che ha elaborato la nuova proposta di articolato del Decreto Interministeriale riguardante la sicurezza sul lavoro nelle Università. Ritengo opportuno, per la sua rilevanza nello sviluppo della cultura della sicurezza, sottolineare che l’art. 16 del citato Decreto, da emanare entro il mese di Aprile dell’anno 2010, reciterà come segue: “Le Università provvedono affinché i Presidi ed i Presidenti dei Consigli di corso di laurea prevedano nei piani di studio il riconoscimento di crediti formativi relativi alla sicurezza sul lavoro adeguati alla tipologia degli studi stessi”.

Prof. Ing. Enrico De Rosa



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