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![]() EDITORIALE 07/2008 - O tempora , o moresDi fronte al continuo disconoscimento delle norme di una legge che non è più “uguale per tutti”, permane un profondo senso di grande tristezza.
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martedì 1 luglio 2008
Argomenti: Attualità Argomenti: Politica I recenti avvenimenti non fanno che peggiorare una situazione già precaria e confusa. In politica, si assiste alla replica di un copione già visto: scontri, prevaricazioni, interessi personali prima di tutto e ristagno nella risoluzione di problemi urgentissimi che hanno messo, da tempo, a dura prova l’intera nazione. Gian Battista Vico parlava di corsi e ricorsi storici, intendendo con questa affermazione il ripetersi, nel tempo, di vicende di grande rilievo e di valore epocale; il susseguirsi attuale di episodi, a dir poco squallidi, non è paragonabile certamente al nostro glorioso passato. Il nuovo governo, dopo avere fatto promesse a piene mani, ha anteposto gli interessi privati del Premier a qualsiasi altra priorità e a nulla sono valse le rimostranze dell’opposizione, l’imbarazzo del Quirinale e della Chiesa Cattolica. Adesso, si addebita ogni disagio economico al costo in vertiginosa risalita del petrolio e alla politica europea; soltanto un anno e mezzo fa “era tutta colpa del Governo Prodi”, persino l’aumento dei prezzi e delle utenze… E le famose tasse? Dove è finita la promessa di abbassarle, di migliorare altresì la condizione dei lavoratori del pubblico impiego, dei pensionati e degli operai? E che dire degli affitti in continua crescita, della sicurezza, il cui decreto è fermo per l’inoppugnabile intransigenza del Cavaliere, del conflitto d’interessi, delle infrastrutture e così via?... Potremmo riempire pagine e pagine di critiche e malcontento. Eppure, è doloroso ammettere che il popolo italiano ha ceduto alle lusinghe di un sogno e di un irresistibile desiderio di cambiamento impersonato da un Premier dal grande savoir faire(?) e dall’incommensurabile potere mediatico. Inoltre, la mancanza generale di valori,una morale sempre più accomodante, il dilagare diffuso di una mentalità opportunistica ed egoistica non permettono più di giudicare obiettivamente comportamenti a dir poco scorretti che vengono dall’alto. Non c’è molto da stare allegri. Anche perché molto spesso le dittature nascono subdolamente da manovre occulte, quali il diffondere voluto dell’ignoranza, della droga e dalla dipendenza condizionata dai media che propinano notizie ed in formazioni mirate. Di fronte al continuo disconoscimento delle norme di una legge che non è più “uguale per tutti”, permane un profondo senso di grande tristezza. Diritti di copyright riservati |