Rubrica: LETTURE CONSIGLIATE |
Goodbye, Columbus e cinque racconti (Einaudi 2012)
Einaudi ripropone Roth ai primordi di
martedì 13 marzo 2012
Argomenti: Letteratura e filosofia Argomenti: Recensioni Libri Argomenti: Philip Roth Sono trascorsi oltre 50 anni dal quel 1959, anno in cui fu pubblicato “Goodbye, Columbus’, il primo romanzo di Philip Roth divenuto dopo un decennio un film diretto da Larry Peerce, con Richard Benjamin e Ali MacGraw, eppure questa raccolta, che comprende un romanzo breve e cinque racconti, continua a far parlare di sé. A riproporcela è Einaudi, attenta oggi come ieri alla editoria statunitense la quale ebbe l’intuizione di pubblicare l’opera di un autore di appena ventisei anni, di cui nessuno poteva immaginare la portata straordinaria della sua carriera letteraria. L’esordio di Roth fu subito consacrato dalla vincita del National Book Award. «Con semplicità e inesperienza, e con parecchio entusiasmo, lo scrittore in embrione che ero scrisse queste storie intorno ai suoi vent’anni, mentre si laureava all’Università di Chicago, faceva il soldato nel New Jersey e a Washington, e, dopo aver lasciato l’esercito, tornava a Chicago a insegnare inglese … E il fatto che il pubblico letterario potesse davvero interessarsi al suo bagaglio di segreti tribali, alle cose che aveva visto intorno a lui da bambino, ai riti e ai tabù del suo clan – alle loro idiosincrasie, alle loro aspirazioni, al loro terrore della devianza e dell’imperfezione, ai loro imbarazzi trattenuti e alla loro idea di successo – lo lasciò semplicemente esterrefatto». Così, a trent’anni di distanza, Philip Roth commentava, in una prefazione, la pubblicazione del suo primo libro, Goodbye, Columbus. I protagonisti della storia sono il giovane Neil Klugman e la bella e determinata Brenda Patimkin. Lui vive in un quartiere povero di Newack, lei nel lussuoso sobborgo di Short Hills. L’incontro avviene in estate quando, durante una vacanza, i due si tufferanno in una relazione che ha a che fare tanto con l’amore quanto con la differenza sociale e il sospetto. “La prima volta che la vidi, Brenda mi chiese di tenerle gli occhiali. Poi avanzò fino all’orlo del trampolino e guardò confusamente nella piscina; fosse stata asciutta, miope com’era, non se ne sarebbe accorta. Si tuffò mirabilmente, e dopo un attimo stava già tornando indietro a nuoto verso il bordo della piscina, con la testa dai capelli corti biondo rame alta sull’acqua e tesa davanti a lei come una rosa dal lungo stelo. Scivolò fino al bordo e poi fu accanto a me. – Grazie, – disse, con gli occhi umidi, ma non per l’acqua. Allungò una mano per prendere gli occhiali, ma non li inforcò finché non mi ebbe voltato le spalle per andarsene. La guardai mentre si allontanava. A un tratto si portò le mani dietro la schiena. Prese il fondo del costume tra il pollice e l’indice e rimise a posto quel po’ di carne che si era scoperta. Mi si rimescolò il sangue. Quella sera, prima di cena, le telefonai”. La differenza di classe non consentirà mai al rapporto di raggiungere una dimensione diversa da quella lussuriosa e ossessionerà i comportamenti di Neil. Tutto si svolge nel tempo di una vacanza estiva, in una dimensione sospesa, ospite, come del resto si sentirà sempre ospite Neil nel ricco quartiere di Short Hills. Le cinque storie che seguono sono: La conversione degli ebrei; Difensore della fede; Epstein; Non si può giudicare un uomo dalla canzone che canta; Eli, il fanatico. Il comune denominatore delle storie è l’incontenibile curiosità per le trappole verso cui incorre l’animo umano, per dirla in parole semplici è ‘la normalità’ dell’uomo, così ben descritta dall’autore nei suoi indimenticabili racconti. Diritti di copyright riservati |